Vicoli e vicoletti

Vicoli e vicoletti Tortuosi, ripidi, angusti ma calpestati da infiniti piedi diversi. Pisciotta ha conservato pressoché immutato il suo centro storico e, pur essendo un piccolo borgo, è capace di sorprendere per il labirinto di vicoli, vicoletti ed angiporti che si possono percorrere. L'urbanistica medievale, per motivi di logistica, imponeva uno schema classico nella costruzione di un paese e l'esistenza di stradine strette ed anguste era dettata soprattutto dall'esigenza di proteggersi: in caso di attacco, dalle finestre dei palazzi, si poteva controllare il passaggio e il numero di nemici, mentre attraversavano le strette vie del borgo e, nella pratica, diventavano vittime di tutto ciò che poteva essere tirato da un balcone o da una finestra. Tuttavia, vicoli angusti, spesso ciechi, erano anche naturale ricettacolo di marmaglia e dei più loschi affari, oltre che di clandestini incontri. Oggi non si ha più l'esigenza di difendersi dai nemici in armi, però abbiamo ereditato una protezione dagli agenti atmosferici, sopratutto il caldo. Attraversando via Roma – l’antica Via Serra - e tutte le sue arterie che si infilano tra le case, la quantità di aria che passa, anche quando non c'è vento, è rigenerante e in ogni direzione è presente un po' di confortante ombra. Percorrere la rete dei vicoli vuol dire anche cambiare prospettiva: immaginiamo i signori del palazzo e l’entourage di ricchi nobili percorrere Via Serra, verso la Chiesa Madre e ci infiliamo in uno dei caratteristici vicoli per scoprire come particolari, non immediatamente evidenti, attestino l’esistenza di cantine, botteghe, frantoi, orti e giardini di pertinenza delle case, a testimonianza della laboriosità quotidiana, sempre sottintesa nei racconti storici ma mai scontata per la vita di un paese. Nei vicoletti, accompagnati dall’aria, piacevolmente disorientati, scorgiamo improvvisamente il verde delle colline, il blu del mare, come hanno fatto altri in passato, come faranno altri in futuro.